Messina, il ponte sullo Stretto nelle mani dei privati?
(MESSINA) - La sceneggiata storica del ponte sullo Stretto sembra essere giunta all'epilogo. Tuttavia il Governo italiano, rappresentato dal ministro Matteoli e il sindaco di Messina, Buzzanca, si mostrano ancora possibilisti. In verità la mozione presentata dall'Italia dei Valori e approvata dalla Camera, sembrava essere l'ultimo atto: i capitali inutilizzati del Ponte potranno essere reinvestiti in altre opere necessarie. Quello che non è ancora chiaro, a questo punto, è il metodo con il quale saranno reperite le risorse necessarie per la costruzione della grande infrastruttura.
Una decina di giorni addietro, era stata l'Europa a tagliare i finanziamenti comunitari destinati al ponte sullo Stretto. Adesso si parla di capitali privati che dovrebbero compensare la scomparsa di quelli pubblici. Ma è un'ipotesi realistica che degli investitori privati mettano a rischio i propri fondi per un’opera che neanche lo Stato sembra volere? Inoltre se esistono persone o aziende disposte a impiegare capitale, perché non vengono fornite le generalità di codesti fantomatici "filantropi"? Dal mio punto di vista, si tratta di semplici leggende metropolitane o barzellette, come l'ultima sui Cinesi, che secondo fonti governative potrebbero costruire loro il ponte. Un modo come un altro per temporeggiare, cercado di stemperare l'ennesima magra figura del Governo Berlusconi.
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